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Sfogliando ... Matteo Luciano De Gregorio

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Sfogliando ... Matteo Luciano De Gregorio

Poesie tratte da “KUJTIME” Arbėreshėvet e Munxhufunnit – (ricordi in rima
dedicati agli Albanesi di Montecilfone)– Kamastra Editore 2006.
kamastra@virgilio.it

Nato a Montecilfone (CB) č stato per 35 anni Insegnante nelle scuole elementari nel centro storico di Ascoli Piceno, č stato istruttore di mini-basket e preparatore regionale di pallacanestro, fondatore del Centro Olimpia “San Domenico” dove ha insegnato attivitą motoria ai bambini della 1 e 2 fascia d’etą e in diversi Circoli Didattici. Oltre ai due volumi citati, che ripropongono, per il nostro piacere e la nostra conoscenza, una lingua in disuso, quell’arbėreshėvet degli Albanesi presenti nei diversi Comuni dell’Italia, č autore della fiaba “Totolino gioca a fare ginnastica” e del testo didattico “Attivitą motorie sperimentate per bambini della Scuola Elementare.

“Frymė Čre”

Natė,
e gjata a egra nat.
Vetėm mėnduar i lodurė
shėtim (vete) me kot
gjate breg-detit i madhi
ta Kamarinit.
E huaj
lėndron (navigon) nė qielli hėna.
Gjit ne rreth ne heshtje pa fund.
Grine njė lot
faqen ime.
I leth papritur i favorėshm
ikėn njė (varč).
Pėlhurėn fryn,
Vallėzon dallga
Ēė mbushėn qetėsinė e natės.
E ti, det arbėresh,
bujar
me lėmon
dalengadale si muzikė,
ankthet imiet tė holla
qėteson pak-nga-pak
e hapn dert
ėndėrvet.

“Alito di vento”

Notte,
lunga acerba notte.
Solo assorto stanco
vago
in riva dell’immenso mare
di Campomarino.
Pellegrina
naviga in ciel la luna.
Tutt’intorno profondo silenzio.
Gela una lacrima
il mio viso.
Leggero improvviso favorevole
fugge un alito di vento.
La vela gonfia,
danza l’onda
che riempie la quieta notturna.
E tu, mare arbėresh,
generoso
mi sfiori
lieve come musica,
le mie sottili ansie
appanni
e apri le porte
ai sogni.

“Neve na duhet pak”

Njė vend si tė jet
pė tė rėparohemi.
Njė kalidhe
njė kupert
njė kafč.
A madhja kėngės
ta njėve kroj.
I kuqi diut ēe kallon.
Ėmbėlasija
ta gazit pa mėkat.
Kuitime tė gjalte
entusjasme trimarileschė.
Kart e pend.
Pėr ne, shkokė sembru
e pė sembru
duhet pak
pė tė na kėxeje zėmra
mbė harč pa fial.

«A noi basta poco»

Un rifugio precario
per ripararci.
Una capanna
una coperta
un caffč.
La maestositą di una roccia
la melodia del canto
di una sorgente.
Il rosso
Di un magnifico tramonto.
La dolcezza
di un sorriso innocente.
Vivi ricordi
di entusiasmi giovanili.
Carta e penna.
A noi amici di sempre
basta poco
per far danzare il cuore
di silenziosa gioia.

da “PREZE ZJARRMIT” - Ineffabile Incanto – poesie in Italiano e in Arberesh e Munxhufunit (albanese antico - Kamastra Editore 2010

"Prėzė Zjarrmit"

Natėn
prėzė ziarrmit.
dashuri
ėmbelsi
kujtime
emuciune.
Ėndrra,
ėndrrat tė mit,
furorė ta sprėnxės.

“Vicino al fuoco”

Di notte
vicino al fuoco.
Amore
tenerezza
ricordi
emozioni.
Sogni,
i miei sogni,
furore di speranza.

“Det”

Natė, natė ēė ngė soset kurra.
Vetėm vete kėtej e atej i lodhėt.
Mbaqe buzėt tė detit
shkėlqen hėna
qetėsi torna torna
njė lotė e ftohėt
kallon sipėr faqes ime.
I dashur ... mik
fryn e ikėn vareja
tundėn harmoninė ta suvalėvet
e mbushėn
paqėn ta natės.
E ti det
I gjer bujar pa fund
dalė e dalė mė tundėn.
Me ėmbelsi mė ze gjumi
dhe marr ėndėrra,
ėndėrrėn ime.

“Mare”

Notte, eterna notte.
Solo vago esausto.
Lungo la marina
occhieggia la luna
silenzio fondo intorno
una lacrima di gelo
ara il mio viso.
Blando ... amico
alita e fugge il vento
muove l’armonia dell’onde
e colma i limiti
della notturna pace.
E tu mare
ampio munifico infinito
lieve mi culli.
dolcemente mi addormento
e sogno
il mio sogno.

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